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 Floriano Bodini

(Gemonio (VA), 8 gennaio 1933 – Milano, 2 luglio 2005)

 

Concluso il Liceo Artistico, frequenta l'Accademia di Brera, sotto la guida di Francesco Messina.Nella metà degli anni '50, con Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Giuseppe Martinelli e Tino Vaglieri fa parte del gruppo milanese di giovani artisti, definito Realismo Esistenziale.Le sue opere esprimono il disagio e l'inquietudine dell'esistenza, in particolar modo nei ritratti, di grande forza espressiva e drammaticità.È presente nelle più importanti rassegne nazionali e internazionali.Nel 1962 è invitato alla XXI Biennale d'Arte di Venezia, esponendo sette opere.Nel '68 espone la scultura "Ritratto di un Papa", in legno di cirmolo, che suscita enorme interesse, ed è poi collocata nei Musei Vaticani.Lo scultore ha anche un'intensa attività di grafica, di cui nel 1973 esce il primo catalogo generale "un diario spietato", di Enzo Fabiani.Insegna, giovanissimo, al Liceo Artistico a Brera e all'Accademia di Carrara, di cui è direttore fino al 1987, mentre dal 1991 al 1994 ne è presidente.Lascia l'insegnamento a Carrara per assumere la cattedra di scultura al Politecnico di Architettura di Darmstadt dal 1987 fino al 1998.A partire dal 1970, dopo il legno e il bronzo, la sua ricerca si allarga all'uso del marmo, materiale essenziale per il ciclo delle grandi opere pubbliche, che inizierà negli anni '80.Lavora prima negli studi di Carrara, poi di Viggiù.Si è aperto a Gemonio nel 1999 il Museo Civico “Floriano Bodini”.Muore in Milano il 2 luglio 2005.Il 2 novembre 2007 Milano gli conferisce l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale quale cittadino che è entrato a fare parte della storia della città.

 

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